Il 25 ottobre 2013 si è svolto a Bologna il convegno dal titolo “Bilancio sull’affidamento condiviso”, organizzato da A.N.F.I. Emilia Romagna in collaborazione con Fondazione Forense Bolognese.
Il convegno ha visto la partecipazione di importanti relatori che si sono susseguiti nelle due sessioni mattutina e pomeridiana. L’utilizzo di un linguaggio chiaro e diretto ha permesso di mantenere viva l’attenzione del pubblico per tutta la durata dell’evento.
Il successo del convegno è testimoniato dalle numerose richieste di poter accedere agli atti, un aspetto che evidenzia quanto il tema dell’affidamento condiviso oggi susciti grande interesse.
I lavori si sono aperti con l’introduzione dell’ avv. Rita Rossi, la quale ha esposto in sintesi i problemi sul tappeto, ponendo in evidenza che obiettivo dell’incontro era quello di tirare le fila di questi otto anni di applicazione della legge n. 54 del 2006.
Dopo un rapido confronto tra le due grandi riforme del diritto di famiglia del 1975 e del 2006, entrambe rivoluzionarie, ma mosse da finalità differenti, l’avv. Rossi ha sottolineato come oggigiorno si lamenti da più parti l’inattuazione o la non completa attuazione della legge sull’affidamento condiviso, e come, d’altra parte, siano più d’uno i profili su cui fare luce.
È significativo – ha osservato la Presidente ANFI Emilia-Romagna – che dopo tutto questo tempo, vadano emergendo forme di disagio che oltretutto si manifestano con intensità particolare, con ciò riferendosi al disagio di quei figli che rifiutano il rapporto con uno dei genitori (fenomeno detto della PAS o alienazione genitoriale) e, altresì, al disagio espresso dai padri separati.
In chiusura, la Presidente di A.N.F.I. E.R. ha formulato un auspicio: concludere i lavori con qualche consapevolezza in più da parte degli operatori su come affrontare la realtà complessa delle relazioni familiari nella separazione.
Il prof. Avv. Michele Sesta ha quindi tracciato il quadro normativo di riferimento, partendo dalla riforma del 1975, fino all’ultima recentissima riforma di cui alla legge n. 219 del 2012. Questi, in sintesi, i punti trattati:
– il rapporto genitore figlio acquista una totale autonomia a prescindere dai vincoli giuridici in essere o non in essere tra i genitori
– l’emergere con il principio dell’affidamento condiviso di una famiglia destrutturata, che cioè rimane anche quando (fatto quasi paradossale) una famiglia non vi sia stata perché, ad esempio, il figlio sia nato da genitori che non convivevano tra loro
– la rilevanza attribuita agli ascendenti.
La legge sull’ affidamento condiviso – ha concluso il professore – pone problemi di comportamento, cui le persone non erano abituate perchè cresciute in un contesto di costumi diverso, e dunque i problemi di attuazione di questa riforma, più che i giudici, gli avvocati, i consulenti, chiamano in causa le persone.
(Per motivi tecnici, non ci è possibile proporre il video dell’ intervento del prof. Sesta).
Qui di seguito vi proponiamo i video dei singoli interventi:
Intervento del Dr. Antonio Costanzo (Giudice del Tribunale di Bologna)
L’affidamento condiviso nella giurisprudenza bolognese
Il giudice dr. Antonio Costanzo ha aperto il proprio intervento sottolineando che i primi destinatari di questa legge sono i genitori, e dunque un accordo buono raggiunto tra i genitori non potrà essere superato dalla più bella sentenza; ed ha aggiunto che da una causa non esce vincitore nessuno, mentre ci perderanno i figli.
In ogni caso, ha proseguito, i genitori hanno bisogno di un periodo di elaborazione delle nuove regole, anche perchè tali regole creano in effetti una frattura forte con il modo di vivere precedente, e ci vuole tempo.
Le difficoltà maggiori che si incontrano – ha proseguito il giudice Costanzo – riguardano i casi del conflitto insanabile tra i genitori; la separazione di coppie straniere o di coppie miste; il contrasto tra le scelte di vita che il genitore vorrebbe fare dopo la separazione, come convivere con un nuovo compagno o cambiare luogo di vita e le responsabilità che su di lui gravano come genitore. In ogni caso, i problemi non riguardano più tanto la scelta dell’affidamento, ma l’individuazione del genitore convivente con il figlio, la regolamentazione degli incontri, la ripartizione dei compiti, la residenza del minore.
Apprezzabile il passaggio della similitudine tra questa legge e la disciplina dell’amministrazione di sostegno per le persone fragili: occorre un approccio concreto ed umanistico, che si preoccupi di decidere in base alle effettive esigenze del minore nel caso concreto. E dunque proprio per questo è importante, prima ancora dell’ascolto del minore, l’ascolto del genitore.
Sul fenomeno della cessazione di rapporto tra il figlio e uno dei genitori, vi sono casi in cui è evidente che l’ostacolo è portato dal genitore, ma ci sono anche casi in cui è difficile capire le cause e occorre un’analisi approfondita. Spesso è utile prevedere un periodo di monitoraggio affidato al consulente e che si decide con il consulente quando far cessare.
Sul mantenimento: mantenimento diretto sì, a fronte di redditi e di tempi di permanenza equivalenti; negli altri casi, assegno di mantenimento ordinario.
Spese straordinarie : vanno preventivamente concordate.
(Per ragioni tecniche, siamo in grado di proporre la sola registrazione audio della relazione. Più sotto il video contenente l’intervento del dr. Costanzo a conclusione della sessione mattutina).
Intervento della Dott.ssa Alessandra Arceri (Giudice del tribunale di Bologna)
Diritto alla frequentazione tra genitori e figli nella prassi e nella giurisprudenza.
Intervento del Prof. Marino Maglietta (Consulente parlamentare)
Guardando avanti: le modifiche necessarie
Intervento conclusivo della sessione mattutina del Dr. Antonio Costanzo
Relazione introduttiva della sessione pomeridiana – Avv. Rita Rossi (Presidente ANFI Emilia-Romagna)
Intervento del Dr. Severo Rosa (Psicologo)
Alienazione parentale: sindrome sì, sindrome no; come la realtà supera le definizioni
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Intervento del Dr.Giuseppe Spadaro (Presidente del Tribunale per i Minorenni dell’Emilia-Romagna)
Strumenti stragiudiziali di risoluzione del conflitto, la mediazione familiare
Intervento del Dr. Francesco Morcavallo (già Giudice del Tribunale per i Minorenni dell’Emilia-Romagna)
Affidamento, collocazione e frequentazione del minore: dalla famiglia-istituzione all’inviolabilità degli affetti condivisi
Intervento del Dr. Giuseppe Buffone (Giudice del Tribunale civile di Milano)
Tempi di frequentazione e parità dei ruoli genitoriali
Intervento del Dr. Fabio Nestola (Responsabile Centro Studi Applicati e Portavoce Nazionale Stati Generali Giustizia Familiare)
Affidamento condiviso: strategie di deroga
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Intervento del Prof. Gianpiero Turchi (Dipartimento di Psicologia dell’Università di Padova)
Illustrazione del documento presentato in sede di audizione Commissione Giustizia del Senato
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Intervento dell’Avv. Sara Di Matto
Il mantenimento dei figli nel sistema dell’affidamento condiviso
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