Vaccino Covid per i minorenni: decide il giudice

vaccino Covid per i minorenni
Scritto il 02 Settembre 2021 in Casi Diritto di Famiglia

Il Vaccino Covid per i minorenni finisce in Tribunale.
A contenderlo sono due genitori separati.
Lei intende far vaccinare il figlio adolescente. Il figlio a sua volta, quindici anni, afferma risolutamente di voler ricevere il vaccino.
Ad opporsi è, invece, il padre.
Come si risolve questo conflitto genitoriale?
La decisione viene presa dal Tribunale. In questo caso il tribunale di Monza, con un decreto che autorizza la somministrazione del vaccino e dà alla madre la facoltà di accompagnare il figlio presso l’hub vaccinale.
Trattandosi di un minore, sarà necessario firmare il consenso sanitario informato, talchè la madre viene espressamente autorizzata alla sottoscrizione del consenso.
La decisione è del 22 luglio 2021.

Quali sono le ragioni che hanno convinto il giudice ad autorizzare il vaccino Covid per il minorenne?

Vediamole:

1) sussiste un concreto pericolo per la salute, data la gravità e contagiosità del virus.
Questa motivazione segue l’orientamento che era già stato espresso in passato da altri tribunali in tema di vaccinazioni.
Ed è la stessa decisione monzina a richiamare i precedenti del Tribunale di Milano del 17.10.2018, della Corte d’Appello di Napoli del 30.08.2017 e del Tribunale di Roma del 16.02.2017.

2) la comunità scientifica nazionale ed internazionale ritiene concordemente che i vaccini approvati dalle autorità regolatorie nazionali e internazionali hanno un’elevata efficacia nel proteggere dalla malattia grave i singoli e la collettività con un rapporto rischi-benefici in cui i benefici sono superiori ai rischi in tutte le fasce d’età. Le fasce d’età più giovani sono peraltro quelle in cui la circolazione del virus è più elevata per la maggiore socializzazione.

3) la volontà del minore, manifestata anche direttamente al padre, è chiaramente nel senso di sottoporsi al vaccino per poter tornare ad una vita normale sia sul piano scolastico che relazionale. E la legge obbliga a tenere conto della volontà delle persone minorenni.

Vi è oltretutto una disposizione specifica in materia di consenso informato sanitario la quale stabilisce che “il consenso informato al trattamento sanitario del minore è espresso o rifiutato dagli esercenti la responsabilità genitoriale o dal tutore tenendo conto della volontà della persona minore in relazione alla sua età, al suo grado di maturità e avendo come scopo la tutela della salute psicofisica della vita del minore nel pieno rispetto della sua dignità” (art. 3 della l. n. 219/2017).

La conclusione del tribunale è che l’opposizione del padre contrasta con la norma indicata sopra, dato che non tiene conto della volontà manifestata dal figlio. Il vaccino va dunque autorizzato. 

 

  • Consulenza legale online con lo Studio Legale Rita Rossi

 

Il vaccino autorizzato anche nel caso della ragazza di Vercelli

Un caso analogo a quello di Monza si è verificato a Vercelli.
Un adolescente, di 17 anni, ha lottato contro il diniego della madre e, insieme al padre si è rivolta al Tribunale.
Essendo tra l’altro una sportiva, la giovane voleva evitare limitazioni alla propria attività. poter fare come molti suoi coetanei e sottoporsi al vaccino contro il Covid.
Il tribunale ha autorizzato la vaccinazione.

Nella motivazione del provvedimento si legge che l’ingerenza del giudice rappresenta il rimedio estremo nell’interesse dei figli minori: “Si tratta infatti di tutelare diritti di rango costituzionale, tra i quali quello alla salute e quello alla libertà di movimento nel territorio nazionale e al di fuori dello stesso, che sarebbero compromessi, o in serio pericolo, nel caso di omessa effettuazione del vaccino anti-Covid19, nel contesto pandemico nel quale ancora, purtroppo, ci troviamo e dove la minore svolge la sua vita quotidiana”.

E se il minorenne vuole il vaccino contro la volontà di entrambi i genitori?

Sulla questione del vaccino Covid per i minorenni si è pronunciato il Comitato di Bioetica.
Per il Comitato la scelta deve  rispettare la volontà dell’adolescente, anche se essa è contrastante con quella dei genitori.

Nel documento “Vaccini Covid-19 e adolescenti” appositamente predisposto, si legge: “se la volontà fosse in contrasto con quella dei genitori il Comitato ritiene che l’adolescente debba essere ascoltato da personale medico con competenze pediatriche e che la sua volontà debba prevalere, in quanto coincide con il migliore interesse della sua salute psico-fisica e della salute pubblica”.

Resta soltanto da capire come potrebbe un ragazzino rivolgersi al giudice.
Trattandosi di soggetto minore d’età, infatti, l’adolescente sarebbe legittimato a presentare ricorso soltanto per il tramite di un rappresentante legale; ma i suoi rappresentanti legali sono papà e mamma.
La strada da percorrere sarebbe un po’ più tortuosa. Il ragazzo, infatti, dovrebbe rivolgersi al pubblico ministero, il quale poi chiederebbe al Presidente del tribunale di nominare un curatore speciale per il minore. Il curatore speciale, normalmente un avvocato, provvederebbe quindi a presentare il ricorso nell’interesse del ragazzo.