Ecco il mio ultimo libro, dedicato al risarcimento del coniuge tradito, ma non solo. Difficile spiegare in due parole di cosa tratta questo libro; diciamo che parla del risarcimento del danno quando c’è di mezzo la famiglia.
Cosa significa questo?
Lo spiego con un esempio.
Se tuo marito ti tradisce (lo stesso ovviamente vale se a tradire è la moglie) e porta avanti la relazione con l’altra (la megera) alla luce del sole, magari presentandola a tutti come la ‘fidanzata’, mostrandosi in pubblico senza alcun riserbo, di modo che tutti, nella Vs. cerchia di amici e conoscenti, Ti guardano con un’espressione compassionevole, come dire “Poverina, se sapesse….“, ecco questo è un caso in cui, oltre alla separazione, potrai chiedere e ottenere la condanna di Tuo marito al risarcimento del danno. Il risarcimento del coniuge tradito è dunque una realtà, ma è possibile – beninteso- a a determinate condizioni.
Quale danno?
Il danno per la violazione della Tua dignità di donna e moglie.
Ma, attenzione: se Tuo marito ti tradisce ma lo fa in modo accorto, in un’alcova segreta, che nessuno può scoprire, allora siamo in un’ipotesi diversa da quella di prima. Il tradimento c’è, per te comunque è un’offesa, ma per la legge non c’è stata la lesione della Tua dignità, e dunque non potrai pretendere di essere risarcita. Strano ma vero.
Ma facciamo un caso diverso.
Sei prossimo alle nozze, e non vedi l’ora di diventare papà. La Tua fidanzata Ti ama e pure Lei desidera il matrimonio, ma Ti nasconde il fatto di non potere avere figli per un problema fisico.
Vi sposate ma la cicogna non si presenta alla Vs. porta. Poi, un brutto giorno scopri il problema, magari è Tua moglie stessa che Te lo rivela, stanca di tenersi in seno un segreto così doloroso.
Ebbene, potrai ottenere il risarcimento del danno non patrimoniale che la condotta omissiva di Tua moglie Ti ha procurato.
Tua moglie, infatti, ha violato un preciso obbligo che la Cassazione ha detto essere l’obbligo di lealtà e correttezza; e questo obbligo si concretizza poi nell’obbligo dei promessi sposi di informarsi reciprocamente su circostanze e situazioni che – se conosciute prima del matrimonio – avrebbero potuto indurre l’altro a non sposarsi. Ecco, in questo caso il danno che tu hai subito si collega alla lesione del Tuo diritto alla procreazione a divenire genitore.
Queste sono alcune delle situazioni descritte qui e che riguardano i danni tra coniugi o tra conviventi.
Ma il risarcimento del danno cd. endofamiliare (che cioè si produce tra le mura domestiche o comunque a causa del comportamento illecito di un proprio congiunto) può spettare anche al figlio che, per esempio, venga maltrattato dal genitore, o che non venga mantenuto dai genitori, o che venga riconosciuto falsamente e poi disconosciuto dopo anni. E pensiamo al caso del figlio di genitori separati che viene negato dall’uno dei genitori all’altro. Se volessimo fare un elenco esaustivo dei casi possibili, questo articolo diventerebbe molto lungo.
Fai attenzione però: il libro è tecnico-giuridico, scritto per addetti ai lavori (avvocati e giudici); in una parola è abbastanza noioso.
Dunque, puoi anche leggertelo che non guasta, ma sei stato avvertito.
Il libro parla anche dei danni cd. eso familiari: come dice la parola si tratta dei danni provocati da un terzo esterno alla famiglia, ma qui il discorso si fa più complicato e quindi, per il momento, mi fermo qui. Al prossimo post.
Un caro saluto.