Funzionario pubblico part time: «La mia ex moglie è una professionista da 10.000 euro al mese»
Torino – Solo un cartello: «I papà non si rottamano», niente catene o lucchetti. Per protestare contro la sua condizione di padre separato che non riesce più ad andare avanti per pagare gli alimenti alla moglie e alle due figlie che vorrebbe vedere di più, un signore ha scelto di trascorrere la notte insonne, da stasera, seduto su una sedia pieghevole davanti al tribunale di Torino.
L’uomo ha raccontato di essere costretto a vivere con 150 euro al mese. La decisione del giudice nella causa di separazione con la moglie risale a febbraio: lui deve corrispondere 250 euro al mese per il mantenimento delle figlie. «Ma – spiega – io sono un funzionario pubblico part-time e guadagno 700 euro al mese, 300 dei quali vengono trattenuti dall’amministrazione per un prestito che avevo preso per finire di pagare la casa. Dei 400 che restano, 250 sono quelli che devo versare e quindi mi restano 150 euro».
Ma non è solo l’aspetto economico quello più difficile, anche se, dice, «la mia ex moglie è una professionista da 10.000 euro al mese»: ciò che il papà separato chiede è un affido condiviso vero «al 50%», così come, spiega, il 50% della sua ex casa dove adesso vive la ex moglie con la madre e le due figlie. «È una casa di 300 metri quadrati – dice – e potrebbe tranquillamente essere divisa in due appartamenti, come dimostrano alcune relazioni tecniche».
Articolo tratto da “La Stampa”