In seguito ad un ricorso promosso dalla madre naturale, finalizzato ad ottenere la modifica delle modalità di frequentazione tra padre e figlio, la Suprema Corte ha limitato i tempi di permanenza del minore presso il padre, negando al genitore il diritto di tenere il minore presso di sé durante l’orario notturno, fino al compimento del quarto anno di età.
Con un orientamento a dir poco anacronistico, La Corte ha affermato che “il figlio minore ha diritto a mantenere un rapporto equilibrato con entrambi i genitori, ma per realizzare tale finalità il giudice è libero di adottare i provvedimenti che ritiene più idonei nell’interesse esclusivo del minore“.
Resta soltanto da capire quale sia l’interesse del minore!
(Cass., I sez., 26.09.2011, n. 19594)