Una decisione estremamente accurata, sotto tutti i profili. Una decisione attenta alla salvaguardia dell’ interesse della prole: se la mamma è affetta da grave patologia della mente, con rischi accertati per l’incolumità/serenità dei familiari, non c’è dubbio che i figli debbano restare affidati in via esclusiva all’altro genitore.
Eppure, una sentenza indulgente, e preoccupata di non infierire su una donna malata: no, dunque, all’ addebito della separazione, dato che le mancanze avute nei confronti del coniuge non le sono imputabili, mentre l’illecito, pur configurabile in astratto, non può dirsi caratterizzato da dolo o colpa.
Una colpa in realtà sarebbe ravvisabile: quella di non essersi fatta curare riguardo alla dipendenza da alcol; ma – osserva il giudice – anche questa svogliatezza è da ascriversi al disagio mentale caratterizzato, tra l’altro, da grave depressione.