Vi sono casi in cui l’elevata conflittualità tra i genitori convince il giudice ad affidare i bambini ad uno soltanto di essi.
In un procedimento per separazione personale giudiziale, il Tribunale di Roma, con ordinanza presidenziale emessa in data 11.03.2014, ha accolto la domanda formulata da una madre, volta ad ottenere l’affidamento esclusivo dei figli.
Ciò è stato deciso tenendo conto non solo della pendenza di un procedimento penale a carico del marito per aver compiuto atti violenti ai danni del figlio maggiorenne, e per aver posto in essere condotte aggressive contro la moglie stessa, ma per l’ingestibile litigiosità tra i coniugi.
Va premesso che la donna aveva già ottenuto l’ordine di allontanamento del marito dalla casa coniugale (cd. ordine di protezione), pertanto il Giudice ha ritenuto che tra i coniugi non vi fosse solamente un rapporto conflittuale, ma un vero e proprio rancore radicato.
Ebbene, il Tribunale di Roma, senza voler attendere l’esito del procedimento penale, pendente in capo al marito, ha disposto l’affidamento esclusivo della prole alla madre, ed ha autorizzato quest’ultima all’esercizio in via esclusiva della responsabilità genitoriale. E ciò a causa, appunto, del fortissimo astio tra i genitori.
Tale decisione è stata motivata come segue: “il profondo rancore con connotati anche significativamente passionali possono essere tali da far ragionevolmente pronosticare che i genitori non potrebbero condividere le scelte educative per i figli”.
Anche in questo caso viene correttamente posto in primo piano l’interesse dei figli, i quali sono spesso vittime di futili ma accesissimi litigi tra i genitori.