Il nome del figlio è una questione seria

Scritto il 20 Ottobre 2008 in Dc-Rapporti tra genitori e figli

dal testo della sentenza

(…)

seguito della segnalazione da parte del comune di Genova, il Procuratore della repubblica chiedeva al locale tribunale che fosse rettificato il nome «Venerdì» imposto dai genitori, signori M. O. e R. G. , al proprio figlio, nato il 3 settembre 2006, non avendo essi alcuna intenzione di modificarlo.
Il tribunale accoglieva l’istanza, dichiarava illegittimo il nome scelto dai genitori e lo rettificava in Gregorio, corrispondente a quello del santo del giorno di nascita del bambino.

1.1. ricordava il Tribunale, ai sensi dell’art. 34, primo comma d.p.r. n.396 del 2002 [1], che «è vietato imporre al bambino – nomi ridicoli o vergognosi», e che occorreva evitare che, con l’attribuzione di un tale nome, si potessero creare situazioni discriminanti e difficoltà di inserimento della persona nel contesto sociale; che la libertà scelta genitoriale incontrava il limite del sentire comune e del significato proprio dei nomi all’interno della comunità sociale.

1.2. In particolare, i primi giudici rilevavano che il nome imposto dai genitori al figlio evocava il personaggio romanzesco creato dallo s scrittore Daniel Defoe nell’opera di Robinson Crusoe, una figura umana caratterizzata dalla sudditanza e dalla inferiorità che non raggiungerebbe mai lo stato dell’uomo civilizzato.
Di qui la prognosi di un probabile disagio per il bambino ed il futuro adulto,facilmente esposto al senso del ridicolo, in ragione di quel richiamo al personaggio letterario.

 

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