Una sentenza che fa centro, riconoscendo alla vittima di un demansionamento, oltre al danno biologico/psichico, e oltre al danno di ordine patrimoniale, una voce “sul piano morale ed esistenziale in conseguenza dell’ illecita dequalificazione e di tutti i provvedimenti e le condotte datoriali mortificanti della personalità e vessatorie che l’hanno accompagnata nel lungo arco temporale di sua protrazione: ragione di danno che non è assorbita dalla componente relazionale del già considerato danno biologico”.
Importo risarcito: Euro 119.014,35: “Assunta dunque a riferimento la retribuzione globale lorda di € 2’615,70 percepita dall’Avv. S. G. all’ottobre 2002 (doc. 46 attore) si determina in ragione del 50 % il danno relativo al periodo di totale ablazione di mansioni e competenze di mesi 91 fino all’ottobre 2002 (detratto il semestre di distacco al settore legale) – per complessivi € 119’014,35, oltre rivalutazione monetaria dell’intero importo a decorrere dal novembre 2002 ed interessi legali maturati dal 1.1.1996 al saldo – e in ragione del 30 % il danno relativo al periodo di reintegrazione almeno parziale nelle funzioni legali di mesi 87 fino ad oggi (compreso il semestre di distacco al settore legale 2001 / 2002) – per complessivi € 68’269,77, oltre rivalutazione monetaria a decorrere dal novembre 2002 ed oltre interessi legali anno per anno maturati dal 1.11.2002 al saldo – da imputarsi rispettivamente per due terzi e per un terzo ai predetti titoli di danno patrimoniale e non patrimoniale”