La Corte lo sottolinea: la perdita della potestà non è motivo per esimersi dagli obblighi del mantenimento. Questa, quindi, la recentissima pronuncia della Corte di Cassazione che ha confermato una condanna inflitta ad un padre per aver violato gli obblighi di assistenza familiare. L’uomo, infatti, dopo aver perso la patria potestà sulle figlie aveva deciso di tagliar loro l’assegno di mantenimento.
La Corte ha affermato in proposito che “la pronuncia della decadenza dalla potestà genitoriale lascia inalterati i doveri di assistenza del genitore decaduto, penalmente sanzionati” ed ha aggiunto che il provvedimento “non incide sulla responsabilità penale, e, pertanto, non preclude la commissione del reato di cui all’art. 570 c.p. e non ne fa venire meno la permanenza” (Cass .pen. sent. n. 43288/2009)
Il padre in questione, perdipiù, era recidivo ed era decaduto dalla potestà genitoriale proprio perchè non aveva corrisposto il mantenimento a moglie e figlie. Già nell’aprile del 2007, infatti, la Corte d’Appello di Napoli aveva condannato l’uomo a sei mesi di reclusione e a 400 euro di multa. Il fatto che un genitore non sia più formalmente un papà (o una mamma), quindi, “lascia inalterati i doveri di assistenza del genitore decaduto”, il quale deve continuare a mantenere i figli.