Le problematiche familiari, quali principalmente la separazione dei coniugi, il divorzio, l’affidamento dei figli minori, il mantenimento dei figli e quello (eventuale) del coniuge, richiedono una competenza specifica, ed una significativa esperienza maturata sul campo.
L’ avvocato matrimonialista è, appunto, l’ avvocato che ha scelto di ‘affinare’ la propria professionalità, dedicandosi assiduamente alla gestione delle questioni familiari.
All’ avvocato matrimonialista è richiesto, altresì, di adottare nei rapporti con la parte assistita un approccio di dedizione particolare, con una marcata propensione e disponibilità all’ascolto e al confronto empatico con la persona che richieda una consulenza legale in tale materia e, soprattutto, un’ assistenza in giudizio.
E’ infatti evidente che i problemi familiari vengono vissuti dalle persone coinvolte con intensa partecipazione, se non addirittura con ansia e preoccupazione, ed è naturale, di conseguenza, che l’avvocato matrimonialista venga considerato anche quale ‘confidente’ o, comunque, come un professionista cui si chiede di condividere i sentimenti legati alla vicenda separativa.
Il rapporto ideale tra assistito ed avvocato matrimonialista è in un certo senso equiparabile a quello tra paziente e medico (meglio, a quello che dovrebbe essere il rapporto tra paziente e medico).
Gli avvocati dello studio fanno il possibile per offrire questo genere di appoggio sul piano emotivo/personale, pur consapevoli che una buona difesa tecnica esige un certo distacco professionale.
L’ avvocato matrimonialista deve, dunque, saper trovare il giusto punto di equilibrio tra ascolto dialogico e competente difesa tecnica.
Al momento dell’ assunzione del mandato, gli avvocati matrimonialisti dello studio svolgono con l’interessato un colloquio approfondito sui vari profili della vicenda, e all’esito propongono una ipotesi di gestione da condividere con l’assistito.