Quali sono le funzioni dell’Amministrazione di sostegno ? In altre parole, l’Amministrazione di sostegno a cosa serve?
La risposta è contenuta nell’art. 1 della legge che l’ha introdotta: “tutelare le persone prive in tutto o in parte di autonomia nell’espletamento delle funzioni della vita quotidiana, con la minore limitazione possibile della capacità di agire”.
Le funzioni dell’Ads sono dunque più di una: innanzitutto aiutare le persone che non ce la fanno da sole a curare i propri interessi personali e patrimoniali; e fare questo rispettandone i desideri e le aspirazioni senza privarle, per quanto possibile, della loro autonomia.
Allora, partiamo dai casi pratici. Aprire un conto in banca, firmare un assegno, fare la dichiarazione dei redditi, ritirare la pensione, investire dei risparmi, acquistare un’auto, rifare il tetto della casa, partecipare all’assemblea condominiale, separarsi, divorziare, fare testamento, vendere un appartamento, firmare il consenso per un intervento medico: sono alcuni dei tanti atti della vita quotidiana che ciascuno di noi può trovarsi a compiere, prima o poi.
Tuttavia, mentre una persona in piena salute ed efficienza normalmente non incontra difficoltà nel compierli, lo stesso non avviene per le cd. persone fragili.
Chi sono queste persone? Sono coloro che, a causa di una malattia fisica o psichica, o di una invalidità, non sono in grado di arrangiarsi da sole, oppure non sono in grado del tutto di procedere da soli e di tutelare in autonomia i propri interessi.
Un esempio. Un giovane trentenne che voglia aprire un conto corrente, si reca in banca, chiede informazioni, decide in base ad esse, sottoscrive i moduli che il funzionario della banca gli sottopone, e …il gioco è fatto.
Ma, se quel giovane fosse costretto su una sedia a rotelle o fosse afflitto da una disabilità psichica, oppure, ancora, se anzichè di un giovane si trattasse di un anziano della quarta età con problemi di memoria, allora quelle stesse operazioni non risulterebbero così semplici e, anzi, potrebbero addirittura risultare impossibili.
Ecco, allora, la necessità di un supporto, di un sostegno, appunto: una persona viene nominata dal giudice tutelare, proprio con l’incarico di affiancare e, nei casi più gravi (ma soltanto nei casi più gravi), di sostituire la persona non autonoma.
Le fondamentali funzioni dell’Amministrazione di sostegno sono, dunque, la protezione, il sostegno nella gestione degli interessi quotidiani, e il rispetto della dignità. Non si tratta, ovviamente, di funzioni indipendenti l’una dall’altra, ma esse sono inscindibilmente legate tra loro. Può dirsi, in due parole, che la funzione dell’Amministrazione di sostegno è quella di proteggere senza mortificare.
Ecco perchè la persona a cui favore viene aperta l’Ads viene detta Beneficiario, in quanto cioè si tratta di persona che deve poter trarre beneficio da questa misura di protezione.
Non basta dire che la funzione dell’Ads è quella di proteggere, dato che una protezione si realizza anche con l’interdizione. Questa però protegge moritifcando la persona, perchè la priva completamente della capacità di agire.
Attenzione, dunque, a non confondere i due istituti che sono profondamente diversi tra loro.
Anche la Suprema Corte di Cassazione ha detto più volte che va sempre preferita l’Amministrazione di sostegno, strumento più rispettoso, che non offende la dignità della persona, non le mette le catene di forza giuridiche, e può essere modellata sulla base delle specifiche esigenze del caso concreto.
In estrema sintesi, si può affermare che l’Ads ha la finalità di sostenere la persona priva in tutto o in parte di autonomia, affiancandola o sostituendola (a seconda delle circostanze del caso) nel compimento delle operazioni e nello svolgimento delle attività di ogni giorno; il tutto, senza intaccare la dignità personale del beneficiario, e conservandogli il più possibile la capacità di agire.