aggiornamento del 2.01.2021
Affidamento esclusivo e conflittualità tra genitori: un binomio che scotta
La Corte Suprema , infatti, ha ritenuto che l’affidamento esclusivo si giustifichi quando i genitori sono molto conflittuali. Si tratta della sentenza n. 5108 del 2012.
Il caso: due genitori non si parlano pur avendo una figlia insieme da crescere.
Ciascuno dei due decide per conto proprio, senza coinvolgere l’altro.
Così, la figlia deve seguire due turni diversi a scuola, due diverse attività sportive, due diete alimentari differenti.
Il padre, inoltre, quando ha la bambina con sè le manifesta apertamente tutta l’ostilità nei riguardi della madre. La perizia ordinata dal giudice del merito accerta che la bambina soffre di forte ansia ed è continuamente turbata e alterata nel suo equilibrio psico-fisico.
La Cassazione conclude che l’affidamento condiviso risulta gravemente nocivo e pregiudizievole per la figlia. Al contrario, risponde all’ interesse della minore che la stessa venga affidata in via esclusiva alla madre.
Traendo spunto dal caso deciso, la Cassazione ha affermato un principio valido per tutte le separazioni conflittuali. In parole semplici il principio è questo: la conflittualità che spesso è presente tra i coniugi che si separano non comporta in quanto tale l’esclusione dell’affidamento condiviso dei figli minori.
Tuttavia, se i contrasti tra i due genitori vanno oltre i limiti di un disagio tollerabile per i figli e si esprimono con modalità tali da alterare il loro equilibrio emotivo, allora, si giustifica il ricorso all’affidamento esclusivo.
L’affidamento esclusivo, dunque, è oggi un’eccezione. Ciò nonostante, si tratta di un’eccezione che può essere messa in campo tutte le volte in cui i genitori mostrino, con la loro conflittualità, di non saper salvaguardare l’interesse dei figli.
Il principio visto sopra vale ancora oggi, nel 2021?
Questo principio è stato riaffermato anche negli anni successivi, fino ai giorni nostri. Così, la Cassazione ha ribadito quanto sopra in varie occasioni, fino alal recente sentenza del 6/03/2019, n.6535.
E i giudici di merito cosa pensano del rapporto tra affidamento esclusivo e conflittualità tra genitori?
Recentemente, si è pronunciato nel medesimo senso il Tribunale Monza (sez. IV, 16/04/2020, n.626) affermando: “Se è vero che la mera conflittualità tra i genitori non costituisce di per sé valido motivo per derogare alla regola generale dell’affido condiviso dei figli minori ai genitori, vero è anche che tale regola è derogabile ove la conflittualità si riverberi in danno del superiore interesse del minore.
Anche questo caso, come quello deciso dalla Cassazione nel 2012, era contrassegnato da un rapporto conflittuale tra marito e moglie. E il contrasto stava danneggiando il figlio.
I genitori, in particolare, faticavano a prendere congiuntamente le decisioni più importanti per il figlio. Essi non riuscivano neppure a decidere insieme come avviare un sostegno psicologico per il bambino.
Il minore – secondo quanto riporatto dal CTU – era esposto a un elevato conflitto di lealtà . Di conseguenza, egli aderire alla posizione ora dell’uno ora dell’altro genitore, soffocando sia le sue emozioni, sia i suoi desideri e le sue aspettative.
Pertanto, il Tribunale di Monza affidava il minore alla sola madre. Perchè alla madre? Perchè la CTU aveva evidenziato una maggiore carenza di capacotà genitoriale nel padre.
A questa veniva riservata la decisione esclusiva sul percorso piscologico del bambino, come pure sulle questioni relative alla salute. L’affidamento esclusivo veniva, peraltro, mitigato dal fatto che sarebbero spetatte ad entrambi i genitori le decisioni relative agli altri aspetti rilevanti per vita del minore, come residenza e istruzione.