Nozione – L’ adozione mite non è contemplata nel nostro ordinamento. Essa è stata messa in campo, per la prima volta, dal tribunale per i minorenni di Bari, con una pronuncia del 7 maggio 2008, da più parti contestata.
In cosa consiste – Questo istituto, nato nella prassi, si situa a metà strada tra l’adozione e l’affidamento etero-familiare.
Più esattamente, la pronuncia barese ‘apripista’ legittima l’adozione mite in situazioni caratterizzate dal protrarsi dell’affidamento familiare oltre i termini naturali e ragionevoli di durata (affidamento sine die) in una con il perdurare della inadeguatezza della famiglia d’origine del minore, tale però da non giustificare la pronuncia della adottabilità.
Il tribunale barese ha altresì disposto che allorchè si faccia luogo ad adozione mite, il minore può assumere il cognome dell’adottante, sostituendolo al proprio, quando detto cognome valga ormai ad identificare la persona, risultando dunque segno distintivo della sua identità personale.