Indebolimenti dell’età e Ads

Scritto il 30 Novembre 2009 in Amministrazione di Sostegno DC-Amministratore di sostegno (compiti)

Questo provvedimento del g.t. di Modena trae origine da una situazione piuttosto comune: un’anziana vedova con tre figli e la richiesta avanzata da parte di una di questi di vedersi nominata amministratrice di sostegno, sulla base di asserite disabilità di natura prevalentemente organica con saltuari deficit mnesici.

 L’anziana donna per anni aveva vissuto insieme al proprio figlio e alla moglie di quest’ultimo nell’originaria casa coniugale sita in Modena, con titolarità del diritto di usufrutto generale vitalizio per la quota di 10/18 (i restanti 8/18 di usufrutto sono di titolarità del figlio), trascorrendo invece l’ultimo anno presso l’abitazione della propria figlia in Sassuolo. Quest’ultima aveva dunque presentato domanda di attivazione dell’amministrazione di sostegno.

In sede di esame, tuttavia, emergeva la ferma determinazione della donna di trasferirsi nuovamente e in modo stabile nell’appartamento di Modena, per viverci da sola, a causa dei reiteati “maltrattamenti” che la signora lamentava di aver subito dal figlio e dalla nuora, negli ultimi anni di coabitazione.

Tale volontà poi – ciò che pure emergeva dall’esame dell’amministranda – non era affatto viziata da alcuna ombra cognitiva.

Pertanto, alla luce di quanto emerso, il g.t. riteneva di primaria importanza trovare innanzitutto una soluzione al problema della collocazione dell’anziana donna, anche per l’evidente conflitto esistente riguardo all’usufrutto. Conseguentemente il g.t. demandava incarico ad un professionista di propria fiducia per lo svolgimento di specifici compiti volti sia alla ricerca della soluzione ottimale, sia al completamento della raccolta degli elementi istruttori utili, non reputando altrettanto necessario procedere, almeno nell’immediato, ad ablazioni della capacità di agire della persona. Ciò puntualizzando che “al di là dei naturali indebolimenti organici connessi con l’età avanzata” la donna conservava “una notevole lucidità di pensiero, senso critico presente e discrete doti di memoria”.

La decisione circa il sostegno istituzionalizzato veniva così rinviata, con una soluzione che, dunque, si mostra rispettosa della dignità e volontà dell’interessata.

 

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