Il profilo della prestazione del consenso informato sanitario (specie nella fase terminale dell’esistenza, allorquando si tratta di praticare trattamenti di alimentazione, idratazione e ventilazione forzate) continua a suscitare ampio interesse: nell’opinione pubblica, nei dibattiti tra studiosi di bioetica, e più in generale, tra giuristi e giudici.
A dominare la scena – nella giurisprudenza – sono soprattutto i provvedimenti dei g.t., cui non di rado viene domandata l’attivazione dell’Ads allo scopo predetto; né si potrebbe più dubitare, oggigiorno – alla luce dell’ inequivoco orientamento formatosi al riguardo – che il neo-strumento di protezione sia quello più in grado di presidiare convenientemente anche tale profilo della cura personae.