Il fenomeno dell’ abuso di processo non è certo nuovo.
Da sempre la conflittualità esasperata sul piano personale – realtà diffusa nel mondo della famiglia e degli affetti – dà luogo ad un proliferare di cause, intentate da un coniuge contro l’altro e spesso reciprocamente. Lo scopo è – come è facile intuire – quello di crare disturbo, fiaccare l’altro sia economicamnete sia a livelo di nervi.
Un filtro circa le cause legittime e non temerarie dovrebbe essere garantito, in prima battuta, da noi avvocati, ma non sempre questo si verifica.
Ecco, allora, il fiorire di cause ordinarie, ingiunzioni, oposizioni, e via dicendo che si intersecano tra loro, si aggrovigliano, e – può accadere – indispettiscono il giudice.
Così è avvenuto, recentemente, presso il Tribunale di Varese, come può leggersi nella sentenza del 22 gennaio 2011, che alleghiamo. E la pena comminata a carico della moglie – abusante è stata abbatsanza salata: 10.000,00 euro per avere reagito temerariamente all’ingiunzione fondata del marito.