La violenza domestica e cioè la violenza che si consuma tra le parti di una relazione ‘amorosa’ è purtroppo al centro dell’attenzione di tutti. Tra gli strumenti messi a punto dal Legislatore vi è l’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare.
Pertanto, se sei vittima di un “partner” o “ex partner” violento, e non sai come reagire, come liberarti, allora ci sono alcune cose che devi assolutamente sapere.
Mi sono occupata di tanti casi di violenza domestica, morale e fisica, ciascuno con le sue sfaccettature.
Talvolta si è trattato di casi rivelatisi falsi cioè denunciati falsamente, molte volte invece era violenza effettivamente consumata.
La difficoltà più grande delle persone che subiscono realmente violenza è quella di non trovare il coraggio per liberarsene, chiedendo aiuto all’autorità giudiziaria. E spesso questa difficoltà è dovuta al timore che l’altro si comporti ancora peggio, che gliela faccia pagare.
Mio marito mi ha rotto un braccio ma non è uno psicopatico!
Ricordo in particolare un caso in cui la moglie aveva avuto un braccio fratturato dal coniuge e si era rivolta a me per ottenere protezione; ma poi quando io cercavo di farle capire che doveva agire in fretta per allontanare il marito da casa, lei cominciò come a difenderlo, dicendomi quasi risentita: “Ma guardi avvocato, che mio marito non è uno psicopatico”. Certo signora, non è uno psicopatico ma Le ha fratturato un braccio!
Il mio ragazzo è bravo perchè finora ha mantenuto l’autocontrollo!
Un altro caso che ricordo bene perchè mi colpì profondamente è il caso di una ragazza che si presentò da me per risolvere un problema del tutto banale apparentemente. Lei e il compagno erano comproprietari della casa dove vivevano, ma lei aveva deciso di interrompere quella convivenza e lo aveva annunciato al compagno.
Lui non ne voleva proprio saperne di porre fine a quel rapporto. Ebbene, per impedire che la donna attuasse il proprio progetto, l’aveva convinta a cedergli la propria metà di casa praticamente accontentandosi di briciole!
Lei per questo si era rivolta a me, per sapere come fare.
In realtà, la giovane non ascoltava il mio consiglio che era quello di esigere il giusto controvalore della quota di immobile, ma cercava di convincermi sul fatto che fosse giusto assecondare il compagno.
Quella donna appariva estremamente preoccupata per la sorte che altrimenti avrebbe potuto avere (non lei ma) il partner, e gli riservava parole di elogio per il fatto che si era trattenuto fino a quel momento dallo sfogare la propria rabbia: “finora, devo riconoscerlo, ha avuto molto autocontrollo”.
Lui poi le aveva proposto di imbiancarle la nuova casa dove lei sarebbe andata ad abitare.
Ad un certo punto, poi, mi apparì evidente che quella giovane donna si trovava in una condizione di totale paralisi interiore rispetto all’idea di potersi liberare veramente del compagno. E in me fu chiara l’impressione che la stessa fosse vittima di una violenza psicologica molto sottile e paralizzante. Questo per dire che la violenz aha mille volti e spesos le vittime non riescono neppure ad esserne consapevoli.
L’ordine di allontanamento d’urgenza dalla casa familiare
Ora, la legge italiana prevede rimedi contro la violenza domestica.
Mi riferisco, in particolare, ad un rimedio che si chiama ordine di protezione o di allontanamento.
E voglio che tu sappia subito che questo strumento può essere attivato senza dover denunciare penalmente l’autore della violenza.
Semplicemente, con l’aiuto del tuo avvocato di fiducia, puoi rivolgerti al giudice civile, il quale, nell’arco di pochissimi giorni, potrà ordinare al tuo coniuge o partner di allontanarsi dalla casa dove abitate insieme, e di non avvicinarsi né alla casa né al luogo in cui tu lavori né alla scuola frequentata dai vostri figli.
So già che Ti starai chiedendo: va bene, il giudice crederà alla mia versione se potrò mostrargli un referto del Pronto Soccorso da cui risultano le lesioni; ma se queste lesioni fisiche non ci sono, dato che la violenza è fatta di offese, insulti, minacce? Perché il giudice dovrebbe credere a me?
Allora, devi sapere che l’ordine di protezione è stato regolamentato dalla legge in modo da assicurare alla vittima una protezione tempestiva e quanto più rapida possibile.
Cosa fa il giudice quando gli viene chiesto un ordine di protezione
Per questa ragione, il giudice valuta innanzitutto la credibilità della tua domanda; dunque, spetta al tuo avvocato preparare il ricorso nel modo più circostanziato possibile. E se riterrà che la situazione sia credibile e grave, emetterà subito l’ordine di protezione.
Al contempo, però, il giudice fisserà un’udienza davanti a sé per ascoltare sia te sia il tuo coniuge o partner.
Se poi ci saranno testimoni anche questi verranno ascoltati.
Quindi, a seguito di questa udienza, il giudice deciderà se confermare o revocare l’ordine di protezione.
Quali sono le condizioni per poter rivolgersi al giudice?
Occorre che le condotte violente siano causa di un pregiudizio grave o di un rischio di pregiudizio grave.
Potrebbe essere sufficiente anche un episodio isolato, purchè, appunto, sia tale da compromettere gravemente la tua integrità fisica o morale o la tua libertà.
Spetterà al tuo avvocato di fiducia e quindi al giudice valutare la gravità della situazione.
Vediamo ora
che cosa disporrà il provvedimento di allontanamento d’urgenza dalla casa familiare.
Quasi sempre il provvedimento ordina all’autore della condotta violenta di:
– cessare immediatamente quel comportamento e di non ripeterlo
– allontanarsi dall’abitazione familiare
– non avvicinarsi all’abitazione stessa, né al luogo in cui tu lavori.
In presenza di figli, il giudice ordinerà al genitore autore della condotta:
-di non avvicinarsi alla scuola frequentata dai figli
– di corrispondere una somma mensile per il loro mantenimento
E prevederà comunque le modalità in cui il genitore allontanato e i figli potranno frequentarsi.
Il giudice può disporre, altresì, ove occorra, l’intervento dei servizi sociali del territorio per regolamentare, appunto, gli incontri tra il genitore autore della condotta e i figli minori.
Ma, quanto dura questo allontanamento d’urgenza dalla casa familiare?
La durata viene stabilita nel provvedimento del giudice ma non può essere superiore a un anno. Su Tua richiesta, se sarà necessario, la misura potrà essere prorogata per gravi motivi.
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