Divorzio breve: quando e come ricorrervi

guida al divorzio breve
Scritto il 18 Agosto 2020 in Divorzio e Separazione

Divorzio breve: articolo aggiornato il 14.08.2021

Il divorzio breve non è altro che un divorzio consensuale. Si tratta cioè di un divorzio che si conclude con un accordo tra i coniugi. Esso è possibile in Italia dal 2015 quando venne introdotto dalla cd. Legge sul divorzio breve.

Viene detto ‘breve’ per la rapidità che lo contraddistingue rispetto al divorzio consensuale tradizionale.
Il divorzio basato su un accordo può, dunque, essere concluso ufficialmente in due modi:

  • in modo tradizionale ovvero presentando l’accordo al giudice perché questi lo ratifichi;
  • secondo la nuova modalità, denominata ‘negoziazione assistita’. Essa non comporta l’intervento del giudice.

I tempi necessari per divorziare velocemente

I tempi per concludere legalmente il divorzio sono diversi nei due casi. Tempi più lunghi saranno necessari nella forma di divorzio tradizionale. Tempi molto più brevi si avranno con la negoziazione assistita. Questa, infatti, può concludersi in poche settimane: minimo un mese, dice la legge, massimo tre. In pratica, comunque, l’accordo si può raggiungere anche in tempi più brevi; diciamo mediamente 1 mese/1 mese e mezzo. Il divorzio tradizionale invece richiede mediamente dai 5 ai 6 mesi.

 

Perchè il divorzio breve è più rapido di quello tradizionale?

Come ho detto sopra, questo genere di divorzio evita di doversi presentare davanti al giudice. Si consideri che, normalmente, l’udienza in tribunale si svolge normalmente a distanza di mesi rispetto al deposito dell’accordo.
Se, per esempio, deposito l’accordo di divorzio in Tribunale il giorno 1 settembre 2021, molto probabilmente l’udienza di comparizione dei coniugi davanti al giudice per la conferma dell’accordo si svolgerà nella primavera del 2022. Inoltre, i coniugi non saranno ufficialmente divorziati nel giorno stesso  dell’udienza. Essi, infatti, dovranno attendere la sentenza che recepisce l’accordo. Il tempo necessario per quest’ultima fase è mediamente di qualche settimana.
Ecco, dunque, il tempo che i coniugi possono risparmiare con il divorzio breve è il tempo che intercorre tra la firma dell’accordo e la pubblicazione della sentenza da parte del tribunale. Eliminando la fase davanti al giudice, i tempi si riducono drasticamente.

 

Divorzio breve come funziona

Gli interessati dovranno semplicemente rivolgersi ai rispettivi avvocati di fiducia. Questi procederanno a sottoscrivere e a far sottoscrivere ai coniugi un documento contenente l’impegno a svolgere una trattativa in un tempo determinato. Questo documento viene denominato ‘Convenzione per la negoziazione assistita‘. In questo modo, le parti e i rispettivi avvocati si impegnano a concludere la negoziazione in un periodo di tempo di un mese. Questo tempo potrà essere proprogato per una volta soltanto.
Il documento dovrà contenere anche l’impegno esplicito delle parti di partecipare alla negoziazione con lealtà e buona fede.

 

La trattativa ovvero ‘negoziazione assistita’ 

La trattativa, infatti, non dovrà essere un pretesto di uno dei coniugi per perdere tempo. Essa dovrà essere considerata uno strumento volto a raggiungere il prima possibile un’intesa che possa dirsi valida e conveniente per entrambi.

 

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Quindi, gli avvocati e le parti si incontreranno una o più volte per discutere i contenuti di quello che sarà l’accordo di divorzio.
Così, per esempio, verrà discusso l’ammontare dell’assegno di divorzio in favore del coniuge economicamente più debole. Così pure potrà essere discussa la possibilità di prevedere la liquidazione una tantum al posto dell’assegno di divorzio. Se vi sono figli, verranno poi discusse le regole per la frequentazione e i tempi di permanenza dei figli presso i rispettivi genitori. E ancora, sempre in presenza di figli, verrà discusso l’ammontare dell’assegno di mantenimento. E così via.
Una volta che le parti avranno definito tutte le regole, gli avvocati predisporranno l’accordo vero e proprio per iscritto.
Infine, l’accordo verrà riletto e firmato da tutti i presenti, coniugi e avvocati.

 

Qual’ è il momento a partire dal quale i coniugi possono dirsi divorziati?

Questo è un punto fondamentale. I coniugi saranno divorziati e dunque saranno ex coniugi dal momento stesso della firma del documento detto sopra.
La legalizzazione del divorzio è rimessa agli avvocati. Gli avvocati dovranno poi trasmettere l’accordo al pubblico ministero. Il pubblico ministero dovrà svolgere un controllo del contenuto dell’accordo e dare l’approvazione.
In mancanza di figli, il controllo del pubblico ministero è una semplice formalità.
In presenza di figli, invece, il vaglio del pubblico ministero è fondamentale. Il pubblico ministero deve, infatti,  verificare che l’accordo raggiunto sia conforme all’interesse dei figli minori.
Ovviamente, se gli avvocati avranno redatto il testo dell’accordo secondo le regole di legge non vi sarà alcun rischio che la Procura rifiuti l’approvazione.
È comunque importante affidarsi ad avvocati competenti ed esperti in materia per evitare perdite di tempo ed inconvenienti, come l’eventuale diniego dell’autorizzazione da parte del pubblico ministero.
Dopo il visto del p.m., gli avvocati trasmetteranno l’accordo al Comune di celebrazione del matrimonio. L’ufficiale dello stato civile provvederà a trascrivere l’accordo.

 

Vi sono condizioni inderogabili per procedere al divorzio veloce?

Sì. In primo luogo, ciascuna delle parti deve essere assistita dal  proprio avvocato. Questa forma di divorzio non può essere conclusa con un avvocato unico per entrambi i coniugi. Questo limite si spiega con il fatto che la presenza di un avvocato scelto direttamente dal singolo coniuge garantisce la salvaguardia dei suoi interessi. Avere un solo avvocato potrebbe al contrario non offrire questa garanzia. Questa, perlomeno, è stata la preoccupazione del legislatore. Una preoccupazione, io penso, eccessiva, considerato che gli avvocati operano  professionalmente e in modo deontologicamente corretto. Certo con le eccezioni che vi sono in tutti i settori dell’agire umano.

Certo è che questa limitazione, cioè l’obbligo di avere due avvocati, finisce con il penalizzare coloro che non hanno molte disponibilità economiche. In tal caso la modalità più economica per divorziare sarà quella tradizionale. Questo perché in tal caso è possibile avvalersi di un unico avvocato per entrambi.