Qualche volta succede, sì, per fortuna.
Succede di imbattersi in decisioni evolute, rispettose cioè del vero senso della riforma sull’affidamento condiviso del 2006.
Invitando alla lettura per esteso del provvedimento e del relativo commento (Trib. Min. Bari, 2.11.2011), mi limito a segnalare i seguenti punti della decisione, davvero apprezzabili:
– no all’affidamento esclusivo per ragioni di conflittualità tra i genitori; ciò che conta per preservare l’affidamento condiviso è la capacità genitoriale di ciascun genitore;
– se i due figli minori della coppia “tifano” ciascuno per uno dei genitori, volendo vivere uno con mamma e l’altro con papà, questa loro volontà va assecondata;
– e la casa familiare, allora, visto e considerato che deve essere assegnata nell’interesse dei figli, può essere assegnata ad entrambi i genitori (semprechè divisibile materialemnte in due porzioni).