Non più l’assegno mensile di mantenimento ma il mantenimento diretto: questa la decisione rompighiaccio del tribunale di Genova, che ha così revocato l’obbligo di un padre separato e cassaintegrato di versare alla moglie un assegno mensile per il bambino.
Decisione rivoluzionaria, in effetti, se si guarda all’orientamento dei giudici italiani, che raramente rinunciano ai vecchi schemi e continuano a prevedere un contributo mensile.
Decisione semplicemente coerente, se si guarda allo spirito della riforma e al dettato della legge che affida al giudice il compito di valorizzare anche il “modo” con cui ciascun genitore deve concorrere al mantenimento del figlio.
E il modo qui è stato, in effetti, valorizzato, dato che quel papà teneva con sé il figlioletto per quindici giorni al mese, al pari dunque della madre, realizzando – così ha affermato la decisione – un “affidamento condiviso perfetto“.